Anatomia umana patologica
La collezione del Museo Morgagni di Anatomia in questi ultimi anni ha avuto un miglioramento qualitativo e quantitativo. Sono state sviluppate inoltre le potenzialità scientifiche del museo stesso, inteso non solo come luogo di conservazione, ma anche come luogo di vera e propria ricerca scientifica. I locali che ospitano i reperti sono stati rinnovati nel 2018 in modo da tutelare sia i reperti stessi che i visitatori.
Attualmente, l’intera collezione antica della sezione di Anatomia Patologica consta di più di 1300 elementi è aperta al pubblico e suddivisa per apparato di appartenenza. All’interno di ogni apparato c’è un’ulteriore divisione a seconda della patologia. Questa classificazione ha permesso di poter analizzare quali patologie sono rappresentate con più frequenza in certi apparati. Le patologie più frequenti tra i reperti del museo sono i tumori, sia benigni che maligni, e le infiammazioni, infettive e non. Ci sono anche parecchi casi di malformazione d’organo e disturbi circolatori.
I reperti sono conservati con tre metodiche: la tannizzazione, inventata da Lodovico Brunetti, la fissazione in liquido come formalina o alcool e infine la maggior parte dei reperti ossei sono a secco. Inoltre sono presenti anche dei preparati in cera e inclusioni in paraffina.